Lavorare all’estero – dove andare (prima parte)


Lavorare all’estero, quali mete scegliere e perché

Purtroppo per mancanza di tempo da un po’ che non scrivo più articoli sul blog.
Negli ultimi giorni seguo maggiormente l’evoluzione della situazione in Giappone, veramente drammatica piuttosto che tutto il resto delle notizie.
Mi lasciano perplesso ascoltare di gente che ha fatto 48 ore di fila per comprare il nuovo iPad della Apple.

Mi lasciano perplesso i nostri politici, i quali sono gli unici al mondo che continuano a sostenere che il nucleare è cosa buona e giusta. Ho saputo della tragedia in Giappone mentre mi trovavo a Barcellona. Sono rimasto sorpreso dall’efficienza di questa città, che avevo già visitato alcuni anni fa. Ciò che mi lascia più di stucco è che noi, paese più “avanzato” rispetto alla Spagna –  ovviamente non sono d’accordo, ma stando a quanto si sente in TV… -, ci troviamo indietro su molti fronti.

Primo tra tutti la questione dei trasporti pubblici, da noi enormemente più costosi e meno efficienti rispetto a quelli che ho trovato Barcellona. Da noi troviamo prezzi dei biglietti aumentati, minori servizi e maggiori disagi. Regioni come la mia che si trovano costrette ad aumentare il prezzo della benzina per via dei recenti nubifragi, disservizi di vario genere e ferrovie talmente costose che è diventato più economico passare un fine settimana all’estero che in qualche bellissima città italiana.

Oltre quello che riguarda “lo stato” sono lasciato perplesso dalle offerte di lavoro che ricevo. L’ultima in ordine cronologico, ammesso che possiamo utilizzare la parola lavoro, riguardava l’assunzione presso un’azienda dove avrei lavorato come staggista per sei mesi, senza nemmeno l’ombra di un rimborso spese. Al termine di sei mesi mi hanno proposto due scenari: il primo continuare lo stesso rapporto per ulteriori sei mesi, oppure terminarlo, senza possibilità praticamente di essere assunto.
Tutto ciò mi fa venire una gran voglia di venir via dal bel paese, e di andare qualche tempo all’estero.

Il motivo è semplice: vedere altri posti, altri modi di pensare e vivere situazioni completamente nuove.
Poter andare all’estero è sempre molto utile: apre molti confini, allarga le vedute delle persone e si tratta di un’esperienza molto importante.
Quali sono i paesi del mondo nei quali trasferirsi per qualche tempo per fare delle esperienze? La mia prima scelta sono state le isole britanniche, cioè Irlanda e Gran Bretagna.

Ho preso in considerazione molto seriamente l’Australia, che è il paese che mi attira di più.
Riguardo gli Stati Uniti devo dire che dopo un’iniziale “infatuazione” non sono poi una meta molto ambita. C’è infine il Canada che offre molte opportunità.
Ma ma qual’è la situazione oggi in tutti questi paesi?

L’Irlanda

Partiamo dall’Irlanda: si tratta di un paese nel quale la crisi economica si fa sentire molto.
Fino a poco tempo fa era un paese ricco di aspettative, con allettanti proposte di lavoro ed in pieno boom economico. Oggi gli stessi irlandesi invece iniziano o meglio rincominciano ad emigrare all’estero per trovare lavoro.
Non è quindi un paese nel quale rimanere, a meno che non vogliamo fare semplicemente una breve vacanza.

Se in ogni caso a qualcuno dovesse interessare, posso consigliarvi qualche sito per orientarvi.
Il primo che mi viene mentre è Irlandiani, ovvero una sorta di comunità virtuali di tutti quegli italiani che si trovano in Irlanda.
Per trovare lavoro, e farsi un’idea dell’opportunità si potrebbero avere, vi consiglio jobs.ie ed irishjobs.ie.

La Gran Bretagna

gb_flagLa principale delle isole britanniche, è anche una terra che offre molte più opportunità rispetto all’appena menzionata Irlanda, ed anche rispetto al resto d’Europa. Iniziamo dicendo che in Inghilterra potreste pensare anche di perfezionare i vostri studi, frequentando qualche corso oppure dei master presso le prestigiose università inglesi.
Se vi interessa in questo caso potreste pensare di fare un corso specialistico di tipo postgraduate oppure un master, i quali durano soltanto un anno se fatti a tempo pieno.
Tenete presente però che occorrono delle certificazioni linguistiche, come lo IELTS oppure il TOEFL.
La situazione economica della Gran Bretagna è sicuramente una delle migliori che possiamo trovare in tutta Europa. La crisi c’è, come del resto in tutto il mondo.

Tra le città che attira nel maggior numero di persone c’è sicuramente Londra. Si tratta di una delle città (se non la più) cosmopolita del mondo. Per trovare un lavoro qui leggendo i vari forum su internet, sembra che media occorrano dalle due settimane al mese.
Gran Bretagna non significa però soltanto Londra. Ci sono molte altre città che meritano e che offrono tante opportunità, quali Liverpool, Manchester tanto per citare due tra le più famose.

Anche nel caso dell’Inghilterra abbiamo a disposizione siti web come italianilondra.com dove si trovano molte informazioni. Siti specializzati sul lavoro sono cwjobs.co.uk e reed.co.uk .

Non mi fermo qui: nei prossimi articoli vedremo Australia, Canada ed altri paesi per gli “aspiranti emigranti”! :)


2 pensieri su “Lavorare all’estero – dove andare (prima parte)

  1. Ormai anacronistico … La catalunya é fallita, basta osannare la Spagna . E te lo dice uno che ci ha vissuto un anno, non una settimana.

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