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Chiusi Numerosi Siti di Streaming Online di Eventi Sportivi

Gli Stati Uniti si schierano apertamente contro lo streaming online di eventi sportivi, la U.S. Immigration and Customs Enforcement ha infatti reso noto di aver sequestrato nell’ambito dell’intervento denominato «Operation in our sites» alcuni dei più celebri portali di streaming online di contenuti sportivi che avevano nel loro interno link (notate bene link, non contenuti!) ad eventi sportivi: dal calcio al tennis, dal baseball al basket, passando per il Super Bowl ed altro ancora.

Siti come RojaDirecta.com, ATDHE.net ed altri 8 sono stati oscurati a seguito di un’approfondita analisi portata avanti dagli organi statunitensi, il presunto obiettivo sarebbe quello di sconfiggere la diffusione pubblica di materiale protetto, con conseguente violazione del diritto d’autore.Secondo le autorità lo streaming online di eventi sportivi, causa ogni anno ingenti perdite in termini economici alle parti in gioco con conseguente aumento dei prezzi per biglietti allo stadio, abbonamenti televisivi e merchandising.

Quello che sembra strano è la tempistica della chiusura dei siti, infatti la decisione giunge a due giorni dall’ inizio della quarantacinquesima edizione del Super Bowl, l’evento sportivo più atteso negli Stati Uniti ed ogni anno fonte di ricchi guadagni provenienti da più settori, tra cui anche quello della diffusione dell’incontro via TV.Quella che potrebbe inizialmente sembrare una coincidenza sembra invece avere tutta l’aria di essere una mossa guidata dai vertici del mondo del football americano, stufi di vedere il continuo proliferare di canali di streaming illegali soprattutto in vista del massimo evento dell’anno.

La chiusura ha fatto scalpore per tre motivi, a differenza di altre operazioni di oscuramento di un sito in questo caso Rojadirecta non è stato reso inaccessibile per gli utenti di un singolo stato, ma è stato espropriato ed occupato dal governo americano (che ora risulta il proprietario del dominio «rojadirecta.org» e «.com») che ha poi pubblicato un comunicato su cui campeggiano i loghi del governo:

In secondo luogo il provvedimento non è stato preso dalla giustizia spagnola, ma da quella statunitense ed è avvenuto senza nessuna notifica ai gestori del sito, infine Rojadirecta ha subito in Spagna un processo durato complessivamente tre anni, al termine del quale è stato dichiarato legale, in quanto non pubblica alcun contenuto illegittimo, ma solo una lista di link.

Tecnicamente la sospensione del sito è stata possibile perché gli indirizzi «rojadirecta.org» e «.com» sono ospitati da un provider americano.
La chiusura dei siti web ha però destato clamore anche tra le figure di spicco del mondo politico americano, il senatore Ron Wyder ha infatti posto alcune domande sul perché di tale decisione, portata avanti a quanto pare senza che un verdetto chiaro sull’illegalità di tali portali fosse stato pronunciato.

Nessuno dei possessori dei domini bloccati ha inoltre avuto la possibilità di replicare al fine di chiarire la propria posizione, inoltre Wyder chiede spiegazioni sulla decisione di non proseguire alcuna azione legale nei confronti di coloro che avrebbero infranto la legge USA in materia di copyright, nonostante i siti siano stati chiusi proprio per tale motivo.
Il sito Rojadirecta resta comunque raggiungibile da altri 2 indirizzi, quelli con estensione «.es» e «.me» non essendo ubicati su server statunitensi.

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